La cometa Nishimura potrebbe diventare visibile a occhio nudo nei prossimi giorni

La cometa Nishimura potrebbe diventare visibile a occhio nudo nei prossimi giorni


Scoperta poco meno di un mese fa da un astronomo amatoriale giapponese, la cometa Nishimura, o C/2023 P1, raggiungerà il punto di massimo avvicinamento alla terra il prossimo 13 settembre e acquisirà la sua massima luminosità pochi giorni dopo, il 17 settembre. Vediamo quali sono i consigli dell’Unione Astrofili Italiani (Uai) per osservarla al meglio, e anche quali altri avvistamenti potrebbe regalarci il mese di settembre.

La cometa Nishimura

Il corpo celeste prende il nome dal suo scopritore, Hideo Nishimura, che ne ha catturato un’immagine nella notte fra l’11 e il 12 agosto di quest’anno. Attualmente, riporta l’Uai, la cometa dovrebbe essere in procinto di entrare nella costellazione del Leone e ci si aspetta che raggiunga il punto di minima distanza dal Sole il 18 settembre, quando i due oggetti astronomici verranno trovarsi a “soli” 34 milioni di chilometri di distanza.

Come anticipato, il momento di massimo avvicinamento alla Terra si verificherà invece il 13 settembre. Pochi giorni dopo, il 17 settembre, C/2023 P1 dovrebbe raggiungere una magnitudine apparente di 5, che la renderà potenzialmente osservabile ad occhio nudo.

La magnitudine apparente è una misura della luminosità di un corpo celeste: minore è il suo valore, maggiore è la luminosità del relativo oggetto astronomico. Attualmente la cometa Nishimura ha una magnitudine apparente di circa 9.2.

La corrispondenza fra il picco di luminosità e il momento di massimo avvicinamento al Sole non è un caso. Le comete, infatti, sono costituite da frammenti di roccia e ghiaccio: quest’ultimo tende a sublimare mano a mano che la cometa si avvicina al Sole, creando così la classica coda e la chioma attorno al nucleo centrale.

Sarà visibile a occhio nudo?

Per avvistare C/2023 P1 ad occhio nudo, quindi, il 17 settembre dovrebbe essere il momento migliore – sempre che la cometa sopravviva al suo “incontro ravvicinato” col Sole. L’Uai suggerisce di provare a cercarla subito dopo il tramonto, volgendo lo sguardo verso la costellazione della Vergine.

Chi è in possesso di un piccolo telescopio o di un binocolo potrebbe invece provare a osservarla già dal 10 settembre, in quel caso puntando al cielo il proprio strumento circa 45 minuti prima dell’alba.

Non solo comete

Settembre, riporta ancora l’Uai, è anche un ottimo mese per osservare il passaggio di stelle cadenti e meteore: per le prime il momento migliore sono le ore che precedono l’alba.

Per quanto riguarda invece l’osservazione delle meteore, l’indicazione è quella di sfruttare i giorni centrali del mese, quando la Luna sarà nel suo minimo, e di volgere lo sguardo verso le regioni di cielo comprese fra le costellazioni di Auriga, Perseo, Ariete e Pesci.

Infine, sempre nel mese di settembre dovrebbero essere visibili, con l’ausilio di piccoli telescopi, anche due asteroidi: Melpomene e Amphitrite. Il primo sarà osservabile all’interno della costellazione della Balena, il secondo nella costellazione dei Pesci.



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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-09-04 14:18:05 ,

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